La mostra dopo la vendita ad un privato e rispettivo restaura del Tränenpalast
Dal settembre 2011, dopo lavori di restauro, nel Tränenpalast è possibile visitare la mostra permanente dal titolo Grenzerfahrung (traduzione italiana: esperienza del confine). Il materiale, i testi e la gestione della struttura sono opera della fondazione ‘Haus der Geschichte’ (casa della storia), la quale è riuscita a prendere in gestione per venti anni il Pavillon e a farsi finanziare con soldi pubblici. Alla presenza della cancelliera Angela Merkel la mostra è stata inaugurata nel settembre del 2011 e sta diventando una calamita per i visitatori di Berlino, i quali, giustamente, si aspettano di trovare elementi che spieghino cosa succedeva nella città durante la divisione. Ed è ciò che il progetto Grenzerfahrung riesce a fare abbastanza bene: tra pezzi originali degli anni sessanta e successivi, suppellettili, materiale di lavoro e arnesi, timbri, protocolli, telefoni, quaderni, orologi, separé ecc. il visitatori ne esce con una idea più concreta di cosa fosse la divisione della Germania e più in generale di cosa fosse la guerra fredda. L’unica aspetto negativo dell'operazione Tränenpalast post unificazione è che l’area non è più di proprietà del regione di Berlino. Essa infatti è stata venduta nel 2006 al magnate amburghese Harm Müller-Spreer, che è anche l’investitore del grattacielo di cui sopra. Secondo il protocollo d’intesa siglato da regione e compratore per almeno venti anni l’area dovrà fornire una funzione culturale. Cosa che per il momento avviene; ciò che succederà dopo non si sa. La mostra può essere visita tutti i giorni tranne il lunedì, gratuitamente, dalle 9 alle 19. Il venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18. L’indirizzo esatto è Reichstagufer 17. La fermata della U-Bahn ed S-Bahn è sempre la stessa: Friedrichsstrasse.
martedì 31 luglio 2012
La Berlino divisa nella mostra al Tränenpalast
È davvero notevole la differenza, di stile, tra l’elegante edificio del Tränepalast e il grattacielo 'Spreedreieck' al centro di Berlino, nella Friedrichstrasse. Il primo però ha una storia di cinquanta anni e soprattutto di disperazione e gioia, divisioni e storia. Il secondo è semplicemente un grattacielo che ospita uffici di alcune note imprese attive nel settore del management. Comunque sia, da poco meno di un anno la mostra permanente del Tränenpalast sta giustamente riscuotendo un ottimo successo di visitatori, molti dei quali berlinesi stessi. Il Tränenpalast (in tedesco Tränen significa lacrime) è una costruzione alta circa 7 metri, in acciaio e vetro, sita di fronte alla stazione dei treni e delle metropolitane di Friedrichsstrasse. La struttura non fu costruita lì per caso ed aveva una funzione ben precisa. Al suo interno venivano eseguiti e controlli di forntiere nel passaggio da Berlino Est a Berlino Ovest, nel periodo che va dal 1962 al 1990. Il nome appioppato al punto di controllo in questione è del tutto comprensibile: qui ogni giorno per decenni devono essere state versate lacrime in quantità perché qui i berlinesi, i tedeschi, che lasciavano Berlino potevano mettere piede nel mondo occidentale, mondo che per molti significava libertà. 30.000 si calcola siano stati i passaggi Est verso Ovest. Ricordiamolo ad Ovest poteva andare solo chi era autorizzato: pensionati e qualcuno che aveva parenti ed era riuscito a ricevere un permesso. Immaginiamo le drammatiche scene di disperazione, di rabbia e sicuramente anche di gioia che nelle sue vicinanze avevano luogo (nel Palast potevano entrare solo coloro i quali ernano muniti di regolari permessi di espatrio).
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