domenica 30 marzo 2008

Berlino: il locale più amato? il 'Berghain'

Tra i tanti locali di Berlino, il Berghain è attualmente il locale più gettonato della città. A sentire alcuni amici britannici il Berghain è anche il locale più apprezzato d'Europa. Ad ogni modo è il posto per ballare, e per trasgredire, per eccellenza. Il nome 'Berghain' derivia dai quartieri dove si trova cioè Kreuzberg e Fridrichshain, situati più o meno a centro-est della capitale. In realtà il Berghain nasce dall'ormai leggendario locale techno "Ostgut", diventato nel frattempo una famosa etichetta di musica electro-techno. Perché bisogna andare al Berghain? Intanto per la musica: chi vuole ballare e sfrenarsi in un ambinte molto, molto libero, deve andare al Berghain; in secondo luogo per la trasgressione che regna nel locale, soprattutto quando la serata si riscalda, e in fine settimana, praticamente sempre. Al Berghain si trovano tutti i tipi di gente e gruppi: studenti, lavoratori, lavoratrici, commesse e manager, gay e lesbiche, giovani e meno giovani, sportivi ed eleganti, donne con tacchi a spillo oppure puma ecc... L'entrata costa intorno ai 10€, non vi sono entrate separate per vip o cose del genere ed una volta entrati è vietato fare foto o video. Quest'ultima caratteristica, spiegano, serve a fornire agli ospiti del locale il massimo di confort affinchè ognuno possa esprimere la propria individualità senza restrizioni o pericoli per la privacy. La musica del Berghain è la Techno, mentre nel panorama bar i DJ suonano più house ed electro. Un consiglio molto pratico a chi vuole andarci: per evitare le code, o si va prima di mezzanotta oppure dopo le 4 del mattino. L'indirizzo: A Wiezener Bahnhof. La metropolitana è la S-Bahn di Ostbahnhof, oppure quella di Warschauerstrasse. Proseguire poi 5 minuti a piedi.

sabato 15 marzo 2008

"Casa delle culture del mondo": elettronica, danza e molto altro

La 'Casa delle culture del mondo' [in tedesco si chiama 'Haus der Kulturen der Welt'] è un'enorme, straordinario edificio nel centro della capitale. La sua funzione è quella di mettere in mostra e di presentare alla città eventi culturali, quindi di musica, danza, fotografia, teatro, cinema ecc...provenienti da paesi extra-europei. L'edificio è molto interessante architettonicamente e risale agli anni '50. Si tratta di un regalo degli Stati Uniti d'America alla città di Berlino ed opera dell'architetto americano Hugh Stubbin. Lidea di una tale costruzione risale al 1957 in occasione della rassegna architettonica 'INTERBAU' che si tenne proprio a Berlino nel 1957. L'architetto Stubbin, che prima dalla seconda guerra mondiale era stato assistente del grande Martin Gropius all'università di Harward, concepì l'edifico come 'torre di luce di libertà' di Berlino Ovest - dove si trovava allora quando la città era divisa - rispetto al mondo, a suo modo di vedere chiuso e intollerante - del socialismo reale. A simbolizzare questa posizione ideologica vi sono le forme bombate e 'ad ala' della copertua soprattutto. Delle forme cioè in cui lo spirito creativo dell'artista potesse realizzarsi in tutta la sua completezza. Ad ogni modo, la 'casa' è un edificio enorme, tra le molte offerte culturali - la Transmediale per esempio - qui si trova lo schermo cinematografico più grande di Berlino! Buon divertimento
Indirizzo: John-Foster-Dulles-Allee n° 10. Si arriva con il bus n. 100 il quale parte da Alexanderplatz oppure da Zoologischer Garten.

giovedì 13 marzo 2008

Berlino: il Check-point Charlie, confine Est-Ovest

Il Check-point Charlie era il punto di confine più famoso della città di Berlino durante la guerra fredda. Il nome fu dato dagli alleati a quel punto della città che segnava il confine tra Berlino Ovest, sotto il comando di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, e Berlino Est, che si trovava sotto occupazione sovietica. Il nome 'Charlie', dato alla postazione dei controlli - sia pedonale che automobilistico - deriva dalla lettera 'C' dell'alfabeto della NATO che aveva come 'A' Alpha, 'B' Bravo e 'C' appunto Charlie. Il Check-point Charlie diventò presto il simbolo della guerra fredda sia per la sua centralità. sia per motivi difficili qui da spiegare. Comunque è importante sottolineare che esso veniva chiamato così nel mondo occidentale. In Unione sovietica e presso i militari di stanza a Berlino esso si chiamava 'punto di controllo di Fridrichstrasse', dal nome dell'importante arteria su cui si trova. I tedeschi dell'Est lo chiamavano invece 'punto di passaggio'. Al di là delle fughe, riuscite e non riuscite, spettacolari e tragiche, questo punto è davvero uno dei più visitati della città e uno dei più significativi della storia di Berlino, e non solo. E' vero che i berlinesi non sembrano molto interessati al 'Check-point' , ma gli stranieri e i turisti invece lo visitano molto volentieri e visitano soprattutto il museo del muro, sulla stessa strada e a pochi metri dal punto di controllo. Attualmente, e quasi continuamente, vengono allestite installazioni nell'area vicina e adiacente, mostre che raccontano le fughe, li tentativi di fuga, le biografie ecc.. di fatti, vicende e storie legate al muro.
Si raggiunge con la metropolitana, linea U6, la fermata si chiama Kochstrasse. Per chi desidera prenotare una camera d'albergo, pensione, ostello oppure appartamento in questa zona [quartiere Mitte e Kreuzberg], può verificare disponibilità e prezzi su VENERE.

venerdì 7 marzo 2008

Berlino: semaforo con l'omino - ''Ampelmännchen''

Tra le tante attrazioni della metropoli tedesca il famoso semaforo con l'omino che cammina ed il cappello è senza dubbio una delle più sfiziose. È vero che dopo averlo visto per 10 volte in un giorno uno si abitua. Però resta una piccola attrazione da fotografare e qualcuno lo considera un portafortuna, un dispotivo per la diffusione del buon umore.....Tutti i semafori di Berlino hanno un Ampelmännchen, che letteralmente significa proprio 'omino del semaforo'. Essi tuttavia sono un'esclusiva della ex Germania dell'Est e si trovano infatti solo nei semafori delle regione di Berlino. Unica eccezione sono i quartieri di Berlino Ovest, che dopo l'unificazione nel 1990, hanno deciso di adottare l'omino sia nella versione verde [omino col cappello e deambulante] sia nella versione rossa [omino col cappello a gambe unite e braccia allargate]. Ma da dove viene questo bizzarro omino? Esso fu disegnato e realizzazo dal disegnatore tecnico, e più tardi psicologo del traffico, Karl Peglau su richiesta del ministero dei trasporti della DDR nel 1961. L'obiettivo era quello di fare in modo che i "partecipanti" al traffico, ed in particolare i pedoni, cui l'omino si rivolge, reagissero più fiduciosi ad una figura più simpatica e vicina alla vita reale che piuttosto a simboli convenzionali, poco personali e "freddi". Inoltre la scelta di mettergli il cappello, un sombrero, per essere precisi, era motivata da una volontà di non caricare troppo ideologicamente né autoritariamente il segnale. Di qui la scelta di un cappello che non fosse un berretto o un basco da milite ecc.., bensì un...sombrero! Ad ogni modo, l'ormai 80enne Peglau allora, nel 1961, non immaginava che quel simbolo sarebbe diventato uno dei simboli principali dell'Ostalgie - intesa come un sentimento di nostalgie verso tutto quello che era l'Est del passato - e che soprattutto sarebbe diventato una gallina dalle uova d'ora per una serie di commercianti che hanno realizzato ogni genere di gadget sulla base dell'omino: porta-fotografi, portacenere, bottiglini di liquore, accendine, magliette, carte da gioco, radioline, sveglie, lettere, fazzoletti e chi ne ha più ne metta, tutti oggetti che hanno da qualche parte stampato o disegnato o inciso il simpatico omino. In centro, nel quartiere di Mitte, vi sono diversi negozi che vendono questei gadget, mentre i semafori con l'Ampelmännchen si trovano praticamente ad ogni angolo della città. Buon divertimento!