Il rumore delle ondedel mare, del vento e dei gabbiani accolgono i visitari della mostra Asterism, dell’artista messicano Gabriel Orozco. Asterism è il diciottesimo lavoro che la fondazione Guggenheim di Berlino commissiona ad un artista internazionale e che è ora in mostra dal sei luglio e si chiuderà il dodici ottobre 2012. Dunque scrivevamo che dei rumori accolgono i visitatori, ma ciò che si presenta agli occhi del visitatore quando accede alla sala principale è ben altro. Lo spazio unitario che costituisce l’unica grande sale della fondazione Guggenheim di Berlino spita due opere, anzi due istallazioni, di cui una si chiama Standrds e l’altra s’intitola Astroturf Constellation. Su un podio è adagiata una scatola, anzi una vetrina, contenente 1200 piccoli oggetti o resti di oggetti gettati via da giocatori e pubblico e raccolti dall’artista sul prato ‘Astroturf’ di uno stadio newyorchese. A terra nella sala invece troviamo un tappeto multicolore fatto di oggetti, resti, spazzatura ritrovata sulla costa messicana, nei pressi dell’isola Arena. Il colpo d’occhio è straordinario perché Orozco ha giustamente optato per una composizione cromatica e di materiali, tali da creare un’estetica ordinata e
colorata, partendo dal caos dei rifiuti raccolti. Alle pareti troviamo invece una serie di 12 maxifoto contenente i materiali raccolti e suddivisi per categorie di materiali, colori e forme. Al centro della parete laterale in
cui sono ospitate le due installazioni si apre un disimpegno da cui si vede finalmente la fonte del rumore di cui sopra. Il cinquantenne Orozco, per fornire forse un elemento concreto dello scenario in cui aveva raccolto il materiale, ci mostra un brevissimo filmato in cui io vede una balena morta, dissepolta dalla sabbia, divenuta cibo per i gabbiani, i quali, nel video, si alzano in volo all’avvicinarsi del videocamera. Il video è messo lì in posizione quasi ritirata forse perché non appartiene alla mostra in senso stretto, ma ne è in qualche modo un propaggine. Infatti gli oggetti raccolti per Standard provengono dalla stessa area, una punto della costa e dell’oceano pacifico in cui le balene si accoppiano ma anche un cimitero delle balene stesse. Due ordini di misura s’incontrano in questa mostra, il micro dei resti raccolti in uno stadio di New York e il macro degli oggetti raccolti sul Pacifico. Il tema centrale dell’opera è però l’incontro quasi poetico con gli oggetti del quotidiano e la tensione continua tra la natura e la cultura. La mostra può essere visitata tutti i giorni dalle 10 alle 20; costo del biglietto 4 €, ridotto 3 €. Il lunedì l’ingresso è gratuito. Deutsches Guggenheim, Unter den Linden 13/15. La fermata della metropolitana più prossima è quella di Friedrichsstrasse.