Grande scalpore ha suscitato lo studio condotto dalla fondazione Gütersloher Bertelsmann e riportato dai giornali di Berlino nelle giornata di ieri e oggi. Il rischio di povertà a Berlino è il più alto fra tutte le grandi città tedesche. Addirittura il 20% dei berlinesi è obbligato a rivolgersi all'assistenza sociale per fronte ai quotidiani bisogni. Nel confronto tra le regioni tedesche fatto su dati relativi al biennio 2006-2008 il Land di Berlino ne esce davvero malconcia. Infatti su 1000 cittadini della Baviera solo il 5% si rivolge alle strutture territoriali per chiedere sostegni. A Berlino questa percentuale balza al 20% (200 su 1000 cittadini). La percentuale poi si alza ancora di più quando si prendono in considerazione categorie sociali quali donne madri. Le cause di questa situazione sono molteplici e complesse. Anche se la regione cerca di porre un argine a questa situazione il reddito dei berlinesi continua ad essere tra i più bassi in Germania. L'economia digitale e creativa ha sortito degli effetti positivi, ma sicuramente non sufficienti a sollevare la situazione occupazionale da una crisi atavica. Rispetto all'ultimo periodo di misurazione la disoccupazione di Berlino è aumentata di un punto percentuale: attualmente è al 21,6%. Nello studio viene sottolineato quanto sia importante avere industrie produttive, in senso tradizionale. Nella regione di Berlino queste industrie sono ormai del tutto scomparse. L'unico 'pregio' che viene sottolineato è la virtuosità finanziaria della regione Berlino - guidata da anni da una coalizione rosso-rossa - che negli ultimi anni ha saputo solo tagliare, tagliare e regale ai pescicani immobiliaristi praticamente tutti gli spazi vuoti ancora presenti fin nel centro di Berlino. Una buona strategia? Non sapremmo: i risultati cominciano a vedersi e non sono entusiasmanti.