Dopo la buona performance alle politiche dell'ultimo settembre 2009 (2% delle preferenze) il Piratenpartei ha preferito concentrarsi sulle battaglie quotidiane e qualcuno comincia a chiedersi se non sia troppo il silenzio calato sulle proprie attività. Il Piratenpartei è nato a Berlino nel 2006 e non si è mai prefisso di diventare un partito universalista come lo sono la SPD o la CDU. Esso si concepisce piuttosto come un partito a temi e nel nome di questi mette in pratica continuamente azione di carattere informativo e politico. Le aree di attività dei pirati sono in particolare due: impegno assiduo per ridurre al massimo l'ingerenza ossessiva dello Stato nella raccolta ed elaborazione dati dei cittadini. A questo proposito essi propongono anche un maggiore controllo da parte del presidente della Repubblica e della corte costituzionale sulle leggi del parlamento e soprattutto del governo che hanno come oggetto privacy e dati dei cittadini. Questo in sintesi il primo punto. La seconda area di intervento del Piratenpartei è il loro impegno nel riaprire e tenere aperti spazi per artisti e persone creative che possano così lavorare senza pressione di carattere economico e/o commerciale. Le due aree sembrano molto ideologiche ma concretamente basta dare dare un'occhiate alle loro quotidiane battaglie per capire che il loro lavoro è utile e sensato: l'ultimo comunicato critica aspramente la decisione della polizia di Berlino che ha bocciato la proposta delle targhette numerata che i poliziotti dovrebbero portare per eventuali riconoscimenti. Troppi sono infatti i casi di poliziotti che fanno i loro comodi, al di fuori della legge, senza però poterli riconoscere in un eventuale processo. Maggiori informazioni sl partito dei pirati qui