Anche nella efficiente Germania (ma sarà vero?) i casi di corruzione si verificano sovente e Berlino, nel panorama tedesco, non costituisce eccezione. Qualche tempo fa avevamo sottolineato l'andazzo alla regione, nella cui commissione urbanistica un componente importante, anche titolare di una ditta edile, si aggiudicava stranamente una serie di appalti 'pubblici' (non per lui). Oggi invece tocca alla circoscrizione di Pankow nel settore ex orientale della capitale tedesca. È proprio così, la brutta pratica di favorire clientele, amici e parenti è diffusa a tutti i livelli. La differenza con l'Italia consiste forse nel fatto che da noi gli episodi sono a) probabilmente più numerosi b) vengono puniti meno e con blande pene c) il reato non viene troppo duramente condannato dall'opinione pubblica. Ma tant'è. Ecco il fattaccio: da qualche giorno è venuto fuori che il l'assessore all'ambiente del municipio di Pankow molto volentieri dava in appalto una serie di lavori alla moglie, nota architetta intestataria di uno studio di architettura a Berlino. Le indagini sono ancora in corso ma il cerchio si chiude intorno ai due e sembra che almeno tre grossi commissioni siano state concesse al di fuori delle procedure che regolano la concessione di appalti pubblici. Si tratta comunque di lavori che prevedevano onorai dell'ordine di cinque zeri. Niente male per la coppia. Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi e di altri colpi della magistratura che, sempre più come in Italia, anche in Germania e a Berlino, si deve sostituisce continuamente alla politica che non riesce, perché non vuole, a mettere ordine in materie fondamentali della vita dei cittadini, come casa, lavoro e istruzione.