domenica 24 ottobre 2010

L'acqua torna ad essere pubblica a Berlino?

Berlino_Referendum_acqua

Come in Italia, anche in Germania ed a Berlino, i cittadini si organizzano per dare un calcio nel culo ai politici che decidono più per gli amici, che per la collettività. Così come in Italia anche in Germania gli anni del liberismo di sinistra, periodo in cui gente come Gerhard Schröder si riempiva la bocca con parole quali efficienza e modernità, non hanno fatto altro che trasferire grossi quantitativi di denaro dalle tasche dei cittadini a reddito medio e basso nelle tasche delle grandi aziende private. Ma vediamo da vicino cosa sta succedendo. Per fare ciò dobbiamo fare un passo indietro e considerare il 1999. In quell'anno alla regione c'era una coalizione socialdemocratica e conservatrice, quindi SPD e CDU con a capo il corrotto sindaco Diepgen. Il governo di Berlino di allora decise di privatizzare al 49% le aziende dell'acqua, vendendo a RWE ed a Veolia e rendendol questo società di fatto padrone dell'acqua a Berlino. Solo un anno e mezzo dopo i berlinesi cominciano a subire aumenti ingiustificati dei prezzi dell'acqua. Il grafico mostra tali aumenti percentuali del prezzo dell'acqua a partire dal 2001 (fino al 2010 ben il 35%, con un trasferimento di 1 miliardo di € nelle casse di RWE e Veolia). Così per mettere un freno a questa tendenza nefasta e per riaffermare il carattere di bene pubblico dell'acqua è nata un'iniziativa, una rete di attori istituzionali, associazioni, sostenitori ecc.: la berliner-wassertisch. Il grimaldello giuridico per la loro azione è fornito dal pasticcio amministrativo generato dall'allora corrotta coalizione socialdemocratica-conservatrici della regione, che rese non consultabili i contratti di privatizzazione dell'acqua. In altre parole non solo i cittadini di Berlino si videro rubare l'acqua ed aumentati i prezzi in modo ingiustificato, ma a tutt'oggi essi non sanno neanche in che termini le aziende acquisitrici si sono venute a configurare come fattive proprietarie. La rete Berliner Wassertisch ha cominciato già mesi a raccogliere firme per un'azione democratica che ha l'obbiettivo di rendere pubblici i contratti di tale privatizzazione. A solidarizzare ed a sostenere fattivamente l'iniziativa si sono mossi anche artisti, scrittori e personalità della vita notturna berlinese, dagli scrittori Ingo Schulze e Thomas Brussig al padre della love parade Dr. Motte. Si presume infatti che nei negoziati del 1999 la regione abbia pattuito clausole assolutamente illegali o comunque dannose per la regione ed i suoi cittadini. In particolare si pensa che la regione abbia sottoscritto di non approvare alcuna legge che vada contro gli interessi di Veolia ed RWE. Una visione dei contratti è dunque necessaria per capire fino a che punto gli interessi di tutti siano stati piegati a quelli della Veiola e RWE. Per vedere quei contratti occorrono 172.000 firme. Secondo gli ultimi aggiornamenti si è arrivati a poco più di 160.000 unità. Anche noi di MyBerlino siamo andati a firmare. Chi si trova a Berlino può farlo fino al 26 Ottobre 2010, recandosi agli uffici comunali dei municipi (Bürgeramt) o alla sede dell'iniziativa, nella Prenzlauer Allee 8, oppure scaricando il modulo, in formato .pdf, stamparlo e riempirlo con le dovute informazioni ed inviarlo al Bezirkwahlamt, oppure consegnarlo personalmente alla sede dell'iniziativa nella Prenzlauer Allee. Grazie!
Aggiornamento del 30 Ottobre: le firme raccolte sono 270 mila. Ben 100 mila in più rispetto al numero necessario. Le firme sono ora al vaglio delle autorità.
Aggiornamento al 14 Febbraio 2011: i berlinesi hanno partecipato in numero sufficiente al referendum ed hanno votato per la pubblicazione dei contratti firmati dalla regione con operatori privati. Gli iniziatori del referendum hanno raggiunto l'obbiettivo. La strada verso il ritorno dell'acqua in mani pubbliche è ancora lunga, ma almeno il viaggio è iniziato.