Su iniziativa del parlamento tedesco (Bundestag) sono state create a partire dal 1978 cinque fondazioni, dedicate a personalità politiche di altissimo profilo che hanno inciso profondamente la storia tedesca. A Berlino, da pochi mesi a questa parte, ha aperto la sua sede dedicata, dalla omonima fondazione, al massimo esponente della SPD tedesca l’ex cancelliere, ministro degli esteri e borgomastro di Berlino (Ovest) Willy Brandt. La sede, denominata Willy-Brandt-Forum, si trova in un edifico sul prestigioso viale Unter den Linden, a pochi passi dalla porta di Brandeburgo e dai palazzi del potere (Bundestage cancelleria). La sede qui dedicata a Brandt non è l’unica che la fondazione gestisce, anche a Lubecca, città natale del politico, nel nord della Germania, la fondazione amministra un’altra Willy-Brand-Haus. La sede di Berlino è pensata come un luogo didattico, che tenta di avvicinare non solo i cittidani alla politica e alla storia del XX secolo, ma anche scolaresche, giovani e meno giovani. La parola chiave che saluta i visitatori della mostra – cui si accede gratuitamente – è Politikerleben che contiene un gioco di parole: il titolo infatti significa sia ‘vita di un politico’ sia ‘vivivere la politica’. Cosa si visita a questa mostra? Intanto bisogna dire che chi non sa proprio nulla di storia tedesca potrebbe sentirsi un po’ smarrito; per fortuna però i testi sono sia in inglese sia in tedesco per cui chi ha interesse a vederla può riuscire a capire qualcosa se sa almeno un po' d'inglese. L'allestimento s'articola in sezioni, logicamente e cronologicamente sensate.
Dall'infazia di Lubecca al premio Nobel e all'unificazione tedescaLa prima sezione è dedicata all’infanzia e alla gioventù trascorsa a Lubecca e in esilio in Scandinavia, la seconda sezione è dedicata alla politica di Brandt nella Berlino divisa. La terza e centrale sezione è dedicata alla sua carriera politica a Bonn, prima come ministro degli esteri della Große Koalition formata da SPD e CDU/CSU e poi dal 1969 al 1974 come cancelliere federale, a capo della coalizione formata da socialdemocratici e liberali. In quella legislatura Brandt si contraddistinse per la sua apertura nei confronti del blocco orientale con la sua Ostpolitik, cosa che gli fruttò, nel 1971, il prestigioso premio Nobel per la pace. Il riconoscimento, in forma di documento, può essere visionato in questa mostra. Le ultime due sezioni sono dedicate invece al periodo in cui Brandt, in quanto segretario della SPD, riuscì ad esercitare una grande influenza sulle cose tedesche ed europee senza però avere incarichi istituzionali; l’ultima sezione è dedicata al suo impegno da europeista convinto e come deciso assertore della fine dell’era atomica e poi della riunificazione tedesca. Le immagini di Brandt con il muro di Berlino sullo sfondo con i tedeschi finalmente riunificati festanti e ballanti sul muro ormai aperto, chiudono una mostra che per gli appassionati riserva sicuramente diverse sorprese. I documenti esposti sono originali, si tratta di registrazioni audio e video, cimeli, carteggi, comunicazioni, molta stampa coeva, foto. Dei cinque progetti sulle personalità politiche che hanno influenzato profondamente la Germania questo è l’unico che può essere visitato a Berlino. Le altre quattro personalità cui le rispettive fondazioni dedicano le loro risorse sono Otto von Bismarck, a Friedrichsruh e Schönhausen, Friedrich Ebert nella città di Heidelberg; Theodor Heuss a Stoccarda e Konrad Adenauer a Honnef-Rhöndorf. Il Willy Brandt-Forum si trova su Unter den Linden al numero 62-68, e può essere visitato tutti i giorni dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18.