La cancelliera federale Angela Merkel ha inaugurato due giorni fa la mostra ‘Berlin 1933 – Der Weg in die Diktatur. Sonderausstellung’ (traduzione: Berlino nel 1933. Verso la dittatura. Una mostra speciale). Nell’edificio della fondazione Topografia del Terrore, che documenta il terrore degli anni del nazionalsocialismo, su una superficie di oltre duecento metri si possono vedere e leggere gigantografie di documenti e foto originali che descrivo i primi sei mesi della Germania sotto il potere hitleriano. L’iniziativa fa parte di un progetto culturale più ampio dal titolo ‘Zerstörte Vielfalt. Berlin 1933 1938 1945’ (la diversità distrutta’) che la città stato di Berlino dedica quest’anno alla propria storia e che consiste in un numero notevole di mostre, iniziative ed eventi. Si comincia col 30 gennaio 1933 – esattamente 80 anni fa - data che segnò la fine della Berlino violenta, caotica e libertaria della repubblica Weimar. In quella data infatti l’allora Presidente del Reich Paul von Hindenburg decretò la salita di Adolf Hitler al cancellierato. Le elezioni tenutesi poche settimane prima avevano visto il partito del futuro dittatore, il NSDPA (acronimo di Nazionalsozailistische Deustche Arbeiterpartei), assurgere a maggior partito di Germania con il 33,1 % dei voti espressi, in flessione del 4% rispetto alle precedenti elezioni, ma pur sempre il partito di maggioranza relativa al Reichstag. La mostra Der Weg in die Diktatur documenta i mesi immediatamente successivi all’arrivo di Hitler al cancellierato. In particolare al centro dell’attenzione dei curatori vi è la città di Berlino ed il tributo di decine di morti che accompagnò quel tragico primo semestre di governo nazista. Berlino era la capitale del Reich e qui l’elite al potere pensava che Hitler potesse essere domato, reso immune e condotto rapidamente nell’alveo della borghesia. Ma si sbagliava di grosso. E al più tardi nella notte tra il 27 ed il 28 febbraio del ’33, quando il palazzo del potere per eccellenza il Reichstag fu incendiato dalle beceri truppe del dittatore, fu chiaro a tutti i potenti di Germania che Hitler non si sarebbe lasciato domare. Un mese dopo, il parlamento, a maggioranza NSDAP, concesse ulteriori poteri al governo con la più nota Ermächtigungsgesetz: una sorta di delega al governo che poté in questo modo mettere in atto una serie di misure per il radicamento del proprio potere discrezionale in tutti i settori della società: dall’estromissione degli ebrei negli uffici pubblici alla persecuzione di nemici politici. Questi terribili mesi, particolarmente cruenti nella Berlino di ottanta anni fa sono sono ora documentati in questa bella mostra, aperta a tutti, e gratuita fino al 9 novembre 2013 presso la fondazione Topographie des Torrors, nella Niederkirchnerstraße 8.