Il sussidio di disoccupazione in Germania si chiama ALG I. Diversamente da questo tipo di trasferimenti monetari l'ALG II invece si configura come aiuto sociale teso a fornire i mezzi minimi indispensabili per vivere. Berlino è la capitale di destinatari di aiuto sociale, con un percentuale che si aggira intorno al 20% dei residenti, come dimostra questa tabella dell'ufficio centrale di statistica. Ma chi ha diritto a questo sussidio? La legge che regola la materia è molto complessa e ha creato non poche difficoltà ai tribunali tedeschi nella sua applicazione. Ma procediamo con ordine facendo alcuni esempi, la cui serie abbiamo cominciato a trattare già qui.
Esempio 1a: il 32enne Marco, cittadino tedesco, si ritrova senza un euro alla fine del suo periodo di disoccupazione. Si rivolge quindi all'Agentur für Arbeit e presenta una domanda per ALG II (aiuto sociale). Alla domanda vanno allegati una serie di documenti e dichiarazione che provano che Marco non ha i mezzi sufficienti per andare avanti: un estratto conto, il contratto di affitto da cui si evince che il dichiarante paga un affitto di xxx € al mese eccetera eccetera. La probabilità che la sua domanda venga accettata, qualora Marco abbia prodotto correttamente tutta la documentazione necessaria sono molto alte per cui, per semplicità, ammettiamo che la sua domanda sia accolta. Marco riceverà allora 359 € al mese e la presa in carico dell'affitto. Oltre a questo però Marco dovrà essere a disposizione dell'ufficio del lavoro e accettare le sue proposte (inclusi lavori che Marco precedentemente non avrebbe probabilmente mai accettato). Per approfondire questo aspetto, che chiamiamo qui del 'bastone e della carota', vedi l'informativa del Mistero del lavoro tedesco.
Esempio 2: Giorgio è cittadino italiano, laureato in architettura e trasferitosi da Roma a Berlino. Dopo quattro mesi di permanenza in città e il buon esito del corso di tedesco Giorgio si accorge che i soldi che aveva messo da parte sono finiti prima del previsto. Decide pertanto di rivolgersi all'Arbeitsamt. Qui gli viene detto che prima di fare domanda per l'ALG II egli ha l'obbligo d'iscriversi alle liste di collocamento come Jobsuchend, cosa che Giorgio riesce a fare nello stesso giorno. Due giorni dopo ritorna all'Arbeitsamt con i documenti e il modulo di richiesta compilato e deposita personalmente la domanda per ricevere l'aiuto sociale. Dopo 10 giorni gli si comunica che la sua domanda non è stata accettata. Il motivo del diniego è sicuramente non il fatto che Giorgio sia italiano, ma il fatto che 'il centro degli interessi vitali e professionali di Giorgio' non è in Germania. In altre parole bisogna dimostrare in questo caso che si è in Germania perché si aveva un lavoro più o meno fisso. Non basta essere venuti da quattro mesi e aver seguito un corso di tedesco alla Volkshochschule. Non si tratta qui di un atteggiamento anti-italiano o anti-stranieri delle autorità tedesche, bensì è la legge stessa che stabilisce da quale momento e in quali condizioni cittadini europei possono chiedere l'ALG II.
Esempio 1a: il 32enne Marco, cittadino tedesco, si ritrova senza un euro alla fine del suo periodo di disoccupazione. Si rivolge quindi all'Agentur für Arbeit e presenta una domanda per ALG II (aiuto sociale). Alla domanda vanno allegati una serie di documenti e dichiarazione che provano che Marco non ha i mezzi sufficienti per andare avanti: un estratto conto, il contratto di affitto da cui si evince che il dichiarante paga un affitto di xxx € al mese eccetera eccetera. La probabilità che la sua domanda venga accettata, qualora Marco abbia prodotto correttamente tutta la documentazione necessaria sono molto alte per cui, per semplicità, ammettiamo che la sua domanda sia accolta. Marco riceverà allora 359 € al mese e la presa in carico dell'affitto. Oltre a questo però Marco dovrà essere a disposizione dell'ufficio del lavoro e accettare le sue proposte (inclusi lavori che Marco precedentemente non avrebbe probabilmente mai accettato). Per approfondire questo aspetto, che chiamiamo qui del 'bastone e della carota', vedi l'informativa del Mistero del lavoro tedesco.
Esempio 2: Giorgio è cittadino italiano, laureato in architettura e trasferitosi da Roma a Berlino. Dopo quattro mesi di permanenza in città e il buon esito del corso di tedesco Giorgio si accorge che i soldi che aveva messo da parte sono finiti prima del previsto. Decide pertanto di rivolgersi all'Arbeitsamt. Qui gli viene detto che prima di fare domanda per l'ALG II egli ha l'obbligo d'iscriversi alle liste di collocamento come Jobsuchend, cosa che Giorgio riesce a fare nello stesso giorno. Due giorni dopo ritorna all'Arbeitsamt con i documenti e il modulo di richiesta compilato e deposita personalmente la domanda per ricevere l'aiuto sociale. Dopo 10 giorni gli si comunica che la sua domanda non è stata accettata. Il motivo del diniego è sicuramente non il fatto che Giorgio sia italiano, ma il fatto che 'il centro degli interessi vitali e professionali di Giorgio' non è in Germania. In altre parole bisogna dimostrare in questo caso che si è in Germania perché si aveva un lavoro più o meno fisso. Non basta essere venuti da quattro mesi e aver seguito un corso di tedesco alla Volkshochschule. Non si tratta qui di un atteggiamento anti-italiano o anti-stranieri delle autorità tedesche, bensì è la legge stessa che stabilisce da quale momento e in quali condizioni cittadini europei possono chiedere l'ALG II.