mercoledì 11 maggio 2011

Berlino: il mercatino e parco del muro in pericolo

Berlino ora 10:30 di una soleggiata domenica. Il tempo è bello, la temperature è mite. Al mercatino che si tiene ogni settimana al parco de muro, Mauerpark, i venditori professionisti hanno già piazzato la mercanzia sulle bancarelle in affitto. Gli ultimi venditori improvvisati, arrivati tardi, si accontentano di un posto sulla ghiaia; almeno lì non si paga. C’è già tanta gente, famiglie soprattutto, ma anche turisti. Il sole è alto e c’è una bell’atmosfera. Uno stand molto ampio viene gestito da donne turche che preparano pizze turche, lamachun, peperoni e altri snack. Sul parco vero e proprio ci sono già dei giocherelloni che si esercitano con il diablo, poi cani che giocano e passanti. Alle 12.00 osservando dalla collinetta del parco del muro si vede già una marea di gente, sul parco, sul pendio della collinetta, nel mercatino antistante. A Sud, guardando verso la torre della televisione di Alexanderplatz, continua a venire gente con il tram, con la metropolitana, a piedi e in bici. Ma anche da Nord Est, da Prenzlauer Berg e Wedding si vede arrivare tanta gente, bambini, famiglie, giovani, gruppi di ragazze e biciclette. Alle 15 la marea ha raggiunto il culmine: sul grande parco quasi non vi è più posto, eppure ci sono alcuni che giocani a frisby, a pallone; altri ancora fanno una grigliata di salsicce. Artisti di strada si esibiscono, da qualche minuto hanno comunciato a suonare diverse band amatoriali. Alcuni hanno un generatore. Nell’anfiteatro del Mauerpark ha luogo un seguitissimo karaoke. È un’atmosfera caotica, ma molto positiva (a parte serissime esternalità negative come immondizia, distruzione del manto del parco e puzza proveniente dalla combustione delle griglie) divertente, rilassante. D’estate si tira fino a notte fonda; il sole qui tramonta anche oltre le 22.30. Ma tutto questo può finire ben presto. Da qualche tempo sono diventati pubblici i piani della Vivico, proprietaria/concesionaria dei terreni del parco del muro. E come al solito vogliono costruire appartamenti di lusso, il solito centro commerciale e qualche hotel. Tutto, ovviamente, per riempire i portfolio di qualche fondo d’investimento da piazzare sui mercati finanziari, a danno dell’ambiente, del verde e dei poveri berlinesi. I suoli erano di proprietà della regione e per una complessa situazione giuridica sono ora in mano alla Vivico (società a sua volta ‘controllata’ dalla regione). Per evitare la fine del parco del muro è nata una fondazione, la Welt-Bürger-Park Stiftung, che si prefigge di riacquistare i suoli per evitare che si costruisca su uno dei terreni più centrali di Berlino e dove, per fortuna, regna ancora un po’ di improvvisazione, caos e verde. Tutti sono chiamati a contribuire con una piccola offerta. Per ulteriori informazioni basta cliccare qui.