giovedì 15 marzo 2012

Un po' di California nella grigia Berlino: una mostra.

Per gli europei, e non solo loro, è sempre stata la East Coast – con New York – il centro dell’arte contemporanea mondiale. Ma sta venendo fuori a poco a poco una nuova tendenza che cerca di trovare anche nella California del Sud un controaltare alla supremazia artistica newyorchese. Autori di questa rivalutazione è il Gatty Museum ed il Gatty Research Institute entrambi con sede a Los Angeles. Fino al 10 giugno 2012 sarà possibile visitare, negli spazi del Martin-Gropius-Bau a Berlino, una bella mostra dedicata ai maggiori artisti della West Coast americana. La mostra s’intitola Pacific Standard Time Kunst in Los Angeles 1950–1980 e raccoglie una settantina di opere di artisti di svariata provenienza, uniti dal luogo della propria carriera: la California. Già il manifesto dell’iniziativa, opera di David Hockney del 1967 e dal titolo A Bigger Splash, rimanda ad un tema o oggetto che nessuno può dire di non aver visto in film americani: la piscina con sullo sfondo le alte palme ed un edificio moderno; segni di una vita all’insegna dell’edonismo, incarnazione del sogno americano. Ma la mostra non vuole idolatrare il sogno americano, anzi essa si muove in un campo di tensioni tra il leggendario sogno e critica della società. A Berlino, unica tappa europea del progetto di rivalutazione dell’arte californiana, la mostra si articola in tre grandi sezioni. Nella prima, la più ricca ed interessante, troviamo le opere degli artisti del periodo considerato; questa sezione si articola a sua volta in sei sottosezioni tendenti a ripercorrere sia tematicamente sia formalmente gli sviluppi della pittura soprattutto, nel periodo del dopoguerra fino al 1980. Ne viene fuori una scena artistica variegata e dinamica. La seconda seziona mostra le implicazioni dell’arte. In altre parole, attraverso 200 pezzi, viene presentato ciò che era rilevante per l’arte di allora: cataloghi, foto, reportage, squarci di famose riviste del tempo e di quei luoghi. Trattasi di un tentativo, riuscito, di documentare gli sviluppi delle scena artistica di Los Angeles. L’ultima sezione, più piccola, ma comunque interessante è dedicata al fotografo di architettura Julius Shulman, che grazie ai suoi scatti delle costruzioni di celebri architetticome come Wright o Richard Neutra, tanto ha contribuito a diffondere la modernità dell’architettura civile americana del dopoguerra. La mostra può essere visitata tutti i giorni dalle 10 alle 16. Il biglietto costa 12 €. Indirizzo: Niederkirchnerstraße 7, angolo Stresemannstr. 110.