mercoledì 7 marzo 2012

Mostra fotografica dedicata a Boris Mikhailov

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Per gli appassionati di fotografia un’occasione ghiotta viene offerta in queste settimane dalla Berlinische Galerie, a Berlino. Fino al 28 maggio 2012 è possibile vedere una avvincente mostra dedicata all’intera opera fotografica dell’ucrainoo Boris Mikhailov. Residente ormai da lungo tempo fuori dalla sua patria, Mikhailov è stato uno dei pochi fotografi che è riuscito a documentare per oltre quaranti anni la vita nell’Unione Sovietica, gli anni del crollo e quelli successivi. In questa mostra di Berlino i curatori hanno operato una selezione delle sue foto, includendo anche scatti più sperimentali; non hanno tralasciato comunque foto più antiche, come quelle del primo periodo dell’opera di Mikhailov (nato nel 1938 a Cherchow in Ucraina), risalenti alla metà degli anni ’60. Il suo modo di fotografare, che include tecniche di ritratti, documentazione, una fortissima ironia, l’hanno portato ad essere uno dei fotografi più importanti della ex Unione sovietica. Una forte fonte di ispirazioni per Mikhailov è stata sempre la sua città natale da cui si è distaccato solo negli ultimi anni, da quando cioè Berlino è diventata la sua nuova patria e da qui ha cominciato ad interessarsi ai berlinesi. Ma i cicli di lavoro più belli sono quelli del passato, degli anni sessanta e degli anni ’80, come quello dedicato al lago salato, nel quale, nonostante l’inquinamento e la devastazione ambientale, i cittadini della città adiacente continuavano a bagnarsi, credendo che le calde e salate acque avessero dei poteri taumaturgici. La sua fotografia riesce nel proiettarci nel passato, quello delle credenze e dell’irrazionale, ma riesce anche a proiettarci nel presente (di allora) con il suo carico di tranquillità, distensione, e contemporanea decadenza dell’ambiente con il suo caos e la sua disarmonia. Anche le serie ‘Case Study’ mostrano la qualità di questo fotografo, ex ingegnere buttato fuori dalla fabbrica per aver fatto delle foto di sua moglie nuda, ritrattista disturbante con una decisa vena alla astrazione e alla teoria. Tra le serie più disturbanti, presenti anche in questa mostra, vi sono quelle dedicate agli alcolizzati e senza tetto della sua nazione, la cui società è da decenni in caduta libera, e di cui Mikhailov racconta la lotta, quella quotidiana per la sopravvivenza. Boris Mickhailov, Time Is Out of Joint. Fotografien 1966–2011, alla Berlinische Galerie, Alte Jakobstraße 124-128. Tutti i giorni escluso il martedí.